Pietro Giannini   21/05/2016

Non sorprende che in tempi come questi ci si senta, specie in questa Europa multirazziale e multiculturale, sempre più disorientati. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che, abbassandosi il livello culturale, a livello globale (moltissimi i motivi di tale decadimento), sono venute e mancare le ideologie che alimentavano l'universo dei nostri valori. Tutto questo è stato sostentato anche da una secolarizzazione progressiva che ha reso le nostre aspettative di vita alquanto insicure ed incerte.

Il cane però si è morsa la coda perché il decadimento culturale è proprio figlio della carenza valoriale di cui si diceva prima. La progressiva diffusione mediatica di notizie manipolate ad arte e la pigrizia mentale di moltissima gente, hanno sostenuto in maniera vieppiù crescente, la necrosi del pensiero, dell’idea, dell’ideologia, del giudizio e di quanto in sostanza connesso con l’idea di “Homo logicus”.  Basta uno che pensi per tutti. Un esempio tipico della nostra era, è senza dubbio quello riferito all’economia di stampo liberista, come scienza che governa la società.

La politica e tutte le altre scelte culturali tendono ad essere assoggettate al potere economico.  Il nostro paese da questo punto di vista non ha niente da imparare da nessuno. Pensiamo a quello che sta succedendo in questo infausto periodo laddove si continua a parlare di riforme che, sulla carta ed a livello politico finanziario, valgono meno di una cicca.

Dice Luciano Gallino < il Pd ha fatto proprie le ricette neo liberali. La sinistra si divide e non incide. Il risultato è una gigantesca egemonia del pensiero neo liberale e delle loro ricette sbagliate come non si era mai vista. Un pensiero unico dominante che riesce a convincere i cittadini che non ci sono alternative perché vede il Parlamento approvare a larga maggioranza le scelte economico-finanziarie e pensa che non vi sia rimedio ad una situazione che a bella posta viene definita, da una certa stampa di regime, gravissima >. 

Cresce quindi l’apatia del pensiero e l’abbandono a quello unico; ciò è molto più tranquillo ed esaltante, dal punto di vista dell’indolenza più spinta, ma crea nuovi padroni e nuovi servi. Ebbe a dire Tommaso Campanella “Signoreggia per natura chi precede di virtù; serve per natura chi manca di virtù; dove si fa il contrario è dominio violento”.  

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