Chiacchiere e tabacchiere di legno
Pietro Giannini 21/06/2016
La Lega anti Renzi ha fatto egregiamente il suo lavoro. Ha consegnato
le grandi città in mano agli imberbi (vista anche la presenza femminile)
ragazzotti del M5S. Se lo scopo era quello di dimostrare che senza alcuni di
loro la sinistra non è sinistra, ci sono riusciti perfettamente. Il prezzo che
pagheremo per questa insana follia lo si stabilirà a tempo e luogo.
Adesso ci godiamo lo spettacolo della città capitolina in mano ad una
giovane donna, senza alcuna esperienza politica ed amministrativa a questi
livelli.
Neanche Giacchetti ha grande esperienza amministrativa a questi
livelli, se non altro, però, ha una lunga militanza politica in organizzazioni
politiche progressiste, cosa che male non fa. Ma la sua scelta è stata
sopravvalutata, non si è ascoltato il polso della gente, il suo urlo di rabbia
per una situazione amministrativa della città assolutamente disastrosa.
Si badi bene però che la colpa non è solo di Marino ma anche di chi lo
ha preceduto ed ha governato Roma come un feudo in cui vassalli e valvassori
avevano origini xenofobe e razziste.
Questi apparati hanno votato tutti, così come dichiarato prima del
Ballottaggio, per il M5S, in una campagna antirenziana legittima ma assolutamente
sconveniente per il Paese e per Roma. Non essendo appartenenti al Movimento,
non ci interessa di sparlare di qualcuno o di qualcun altro. Ciò che ci
riguarda è quello che nel prossimo futuro succederà nella capitale e lo vedremo
presto.
I precedenti dei 5S, nel governo delle città che hanno amministrato,
non sono lusinghieri ne positivi, anzi sono stati per la maggior parte un
fallimento: a Livorno, Parma, Comacchio, Gela, Quarto, Pomezia, Ragusa,
Bagheria, Porto Torres, Civitavecchia, i problemi sono stati notevoli, molti
finiti in tribunale, altri hanno avuto grossi problemi gestionali finiti con
l’espulsione dal Movimento del sindaco neo-eletto, o con altri gravi problemi
di trasparenza.
In mezzo a tutto questo ‘bailamme’, fra conti che non tornano,
maggioranze che scricchiolano, regole dei 5S non rispettate, aumenti abnormi di
tasse locali, avvisi di garanzia, si evidenzia la differenza fra realtà e
propaganda, fra chiacchiere e verità.
Le parole volano nel vento e si disperdono nell’aria. Finora i 5S ci
hanno ammannito solo quelle, espresse con una facondia verbale notevole ma
senza contenuti specifici o ascrivibili ad un serio programma politico.
Una ‘vis oratoria’ degna di miglior causa ma limitata solo all'insulto
- vista la cronica mancanza di idee - all'offesa, alla demonizzazione
dell’avversario, senza rispetto per nulla e per nessuno.
Con impagabile arguzia i Napoletani hanno elevato a modo di dire oramai
usatissimo ed attualissimo, una vecchia frase di avviso, da parte del Banco di
Napoli, ai propri clienti: “Chiacchiere e tabacchere e' lignamm o' Banco 'e
Napule nun ne 'mpegna!" - che vuol dire “Chiacchiere e tabacchiere di
legno il Banco di Napoli non ne impegna”. Più chiaro di così….
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