Il successo dell’incultura ed il futuro dei nostri figli.
 Pietro Giannini 18/07/2016  La scuola italiana peggiora a vista d’occhio e nessuno si accorge del baratro culturale che si apre sotto gli incerti piedi dei nostri giovani.


Come ho già avuto modo di dire in un’altra occasione, non è che voglia ripetermi, da molti anni non si fa altro che impoverire la nostra cultura con scelte di ministri dell’Istruzione inadeguati, per usare un eufemismo, inesperti e spesso culturalmente carenti.Costoro si sono esercitati nella facile arte della distruzione culturale, amministrativa e tecnica della scuola, con la grave consapevolezza di quel che stavano per fare.
Così è stato molto semplice per la Moratti, Fioroni, Mussi, Gelmini, Profumo, Carrozza (l’unica preparata culturalmente ed in grado di fare qualcosa per la scuola, ma è durata solo 10 mesi perché fatta fuori dal Golpe di Renzi ai danni di Letta) ed adesso la Giannini, esercitarsi nell’arte della guerra contro la cultura.  

Un’escalation di pressappochismo e di gattopardesche manfrine condite da parole vuote e pietosi tentativi di giustificare la loro insipienza, hanno accompagnato in questi anni la loro opera distruttiva. L’attuale ministra, eseguendo le direttive governative, ha messo mano anche all'organizzazione della scuola, provocando un tale maremoto fra i docenti da costringerne molti a lasciare la scuola ed andare a fare un altro lavoro.Si è perso così un patrimonio di esperienze didattiche che molti insegnanti avevano acquisito in anni di durissimo lavoro come supplenti annuali, collocati in estenuanti graduatorie che non si esaurivano mai, ma che consentivano a molti di lavorare, anche se saltuariamente. Adesso tutti i superstiti devono sopportare l’oltraggio dell’ennesimo passaggio sotto le forche caudine di un concorso burla che dovrebbe regolamentare, secondo la mente malata di qualcuno, le cose dal punto di vista gestionale ed amministrativo.


Ma non è finita qui. Sulla scorta della riforma Gelmini, i giovani hanno fatto scelte diverse abbandonando il liceo classico e scientifico per darsi ad altri studi. Oggi i licei presenti nella nostra scuola sono solo 6: Liceo artisticoLiceo classico,Liceo linguistico, Liceo musicale e coreutico,  Liceo scientifico,  Liceo delle scienze umane. I due diplomi più difficile da conseguire (classico e scientifico) sono adesso in coda alle scelte dei giovani, con buona pace anche per gli istituti tecnici e professionali in caduta libera per quanto riguarda le nuove iscrizioni. In effetti da qualche anno il liceo scientifico ha perso anche il latino a vantaggio di qualche ora in più sulle materie scientifiche e delle scienze motorie.  In testa i licei linguistici che la fanno da padroni raddoppiando le iscrizioni.


Queste novità sono piaciute a quei genitori ai quali non frega granché della cultura dei propri figli A costoro interessa che riescano a prendere un “pezzo di carta” da sbandierare come vessillo di vittoria tanto poi il destino deciderà per tutti, dimenticando che il destino ti aiuta se gli dai motivo di farlo.


 Le nuove generazioni nascono in un periodo in cui la cultura non serve per capire il loro mondo ed in cui non sentono nemmeno la necessità di spiegarsi quello che hanno intorno. Vivono alla giornata, senza cercare di capire come evolverà la loro esistenza in un mondo sempre più difficile e chiuso al futuro. 

A che serve la cultura in una situazione come questa?  Serve ad evitare la massificazione del proprio pensiero, a stabilire la differenza fra un cervello pensante ed uno assuefatto a non farlo.La droga dell’ignoranza crea nuovi mostri, violenti ed insoddisfatti, incapaci di discernere fra bene e male, di usare con cognizione quel libero arbitrio di cui tutti siamo forniti, ma che, purtroppo, non riusciamo ad usare perché privi delle basi elementari che normano il vivere civile. Proprio quelle che, invece, ci differenziano dalle altre creature viventi.


Ed è qui che la buona scuola o le altre che l’hanno preceduta in questo ventennio di oscurantismo culturale, hanno fallito. Il “gap” è pressoché irrecuperabile né vi sono segnali che lasciano intendere che sia possibile farlo.Il pezzo di carta esibito come una vittoria, in effetti è una vittoria di Pirro, un fallimento a ben vedere. Non serve a creare individui autonomi nel pensiero e nelle scelte che la vita proporrà loro necessariamente.Così come è successo a Fermo pochi giorni fa, laddove un semianalfabeta xenofobo e violento ha ucciso, senza un apparente motivo, un altro uomo colpevole di avere un colore di pelle diverso. I casi del genere sono sempre più frequenti sia nel nostro paese che negli altri laddove la situazione culturale sta precipitando in maniera proporzionale all’affermarsi dell’incultura tetra e violenta del nazismo. 

Di ciò abbiamo già detto nel precedente post.Ma tutto porta ad una sola cosa: venendo a mancare anche un minimo di sostentamento culturale il nostro cervello muore d’inedia e con lui la nostra civiltà.Il danno fatto alla scuola dai parassiti che l’hanno infestata in questi anni, è responsabile di questa immensa vigliaccata fatta al futuro dei nostri figli. Riproduzione vietata 
  

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