Lampedusa: L’occhio del ciclone.

Pietro Giannini 16/06/2016


Il ciclone, detto anche uragano, tifone, tornado, e così via, è in pratica un vortice di vento che gira velocissimo attorno a una zona di depressione chiamata “occhio”, dove c'è una calma assoluta, mentre la velocità del vento intorno può superare i 300 chilometri l'ora.

Questa splendida terra è situata al centro del mediterraneo, è al centro degli sbarchi dei migranti, è al centro dell’attenzione mondiale per le sue incredibile disponibilità all'accoglienza, è al centro del turismo contemporaneo per la bellezza selvaggia dell’isola e per il suo splendido mare, è il centro di queste cose e di moltissime altre ancora.


Lampedusa è anche al centro delle politiche sbagliate adottate dai vari governi di questo Paese per risolvere l’annoso problema dell’immigrazione, affrontato da tutti con improvvisazione da scuola elementare ed una improntitudine persino volgare.

Fu detto, non senza faccia tosta che era tutta colpa di Gheddafi; fatto fuori Gheddafi gli sbarchi sono aumentati. Ergo, se Gheddafi c’entrava, non era comunque determinante. In questo periodo i nostri politici, politicanti e mezze cartucce varie sono in tutt’altre faccende affaccendati e da alcuni giorni il problema sembra non esistere più.
Bisognerà aspettare qualche giorno e poi vedremo, tanto c’è chi il problema se lo gratta: Lampedusa, i lampedusani e tutte quelle altre cittadine italiane dove i centri di accoglienza scoppiano di gente che arriva e non riparte.

Discorso scontato, queste cose le sanno tutti. Vero, specialmente a Lampedusa e negli altri campi di concentramento, tutti sanno qual è il problema. Nei barconi insieme alla gente che fugge per salvarsi la vita, ci sono anche personaggi eticamente meno nobili e più riprovevoli, che vengono con ben altri scopi. Piuttosto che cercare una soluzione strutturale alla consistente presenza di immigrati, molti personaggi di dubbia morale, nel meridione del paese dove esistono grandi produzioni di prodotti della terra, hanno cominciato a sfruttare la presenza di questi stranieri per i lavori più pesanti, pagandoli poco, spesso in nero, costituendo così una nuova classe sociale: quella degli schiavi, ovvero il nuovo “sesto stato”, per intenderci.

Lampedusa è al centro di tutto ciò perché la militarizzazione dell’isola, voluta dall'allora ministro Maroni, procurò pesanti perdite al turismo, che è il principale provento da cui l’isola trae sostentamento. La giusta rivolta degli abitanti servì a far comprendere che la polizia non era sufficiente a risolvere il problema. Maroni non seppe cosa fare… e nemmeno gli altri.

Lampedusa è attualmente al centro di una serie di manifestazioni che stanno portando questa isola ad essere un punto di riferimento culturale nel mediterraneo. La coriacea volontà della Sindaca Nicolini, che promuove ed organizza queste manifestazioni sta procurando all'isola una visibilità che sta portando i suoi frutti. Tutti vogliono vedere l’isola almeno per una volta (poi ci ritornano immancabilmente ogni anno). Parlo per esperienza personale acquisita in un ventennio.

Lampedusa è al centro della nostra attenzione perché è l’sola cui tutti vorremmo vivere. Qualcuno ci riesce, moltissimi altri no. Ed è un vero peccato perché qui il sole, il cielo, il mare hanno un altro colore. Persino il vento che la percuote costantemente, che un po’ soffia piano un po’ soffia forte, ha un altro alito. Asciutto, pulito, gradevole che quasi desideri sentirlo perché ti allevia la vita.

Lampedusa è al centro del ciclone in un’oasi di serenità anche se tutt’intorno turbinano venti pericolosi e fortissimi.

Lampedusa è al centro di tutto questo perché è Lampedusa e non potrebbe essere altro.

Lampedusa " Le grottacce"


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