Bob il duro.
Pietro Giannini 02/12/2016


Finalmente si va a votare. Un tranquillo week end dopo un anno di parole arroventate e spesso di una volgarità intellettuale da fare rabbrividire.

Una sequenza di immonde illazioni, bugie, inganni, vaffa a milioni, ha consumato questi circa 400 giorni di malsana guerra per un Si o per un NO. Per disintossicarsi niente di meglio che seguire la faccenda misteriosa, assurda di un eroe della gioventù sessantottina, ma anche ante e post ’68.

Ovviamente parliamo dell’amico Robert Allen Zimmerman meglio conosciuto con il nome di Bob Dylan che, insignito del premio Nobel per la letteratura, ha snobbato la cerimonia e tutti gli annessi e connessi, ma ha tenuto il denaro e la medaglia d’oro.

La maggior parte degli aficionados di FB, col grilletto veloce e la mente lesta, si è premurata di difendere il nostro eroe, ritenendo l’atteggiamento schifatorio, perfettamente in linea con il carattere del personaggio, desumendo, da ciò, una coerenza ed una fermezza che dura nei secoli. Non ci si spiega però di che tipo di coerenza si tratti. Se essa si riferisce al premio allora è fasulla perché di premi ne ha avuti a dozzine e li ha ritirati tutti, sempre, e non li ha mai rifiutati. Sembra però che, con l’avanzare dell’età, l’amico Bob sia stato colpito da mutismo incurabile, leggera tracotanza ed arroganza senescenziale, più qualche danno ai neuroni legati allo stile di vita ed al fumo che hanno indebolito il suo status mentale. Bisognerebbe curarlo.

Ovviamente nessuno lo obbliga a fare ciò che non vuole. Però la condotta che sta tenendo in quest’occasione ha dei significati che prescindono dalla sua caratterialità. Chi ha vissuto nella sua epoca, con la sua musica ed i suoi messaggi, l’ha ammirato incondizionatamente. Il comportamento attuale esula però dalla qualità dell’artista. Il rapporto con le persone, con gli altri esseri umani che lo ammirano e lo premiano non può essere quello di padreterno refrattario agli elogi. Si può essere “originali” e/o coerenti con qualcosa finché si vuole ma l’educazione ed il rispetto per gli altri non possono venire meno nei confronti, soprattutto di chi gli ha dato fama e soldi. Poteva tranquillamente, come altri prima di lui, inviare un messaggio e rifiutare il premio. Avrebbe mostrato un’educazione ed una civiltà delle quali evidentemente è privo.

Il premio Nobel vale in soldoni circa 900.000 euro e la pesante medaglia d’oro, se venduta bene ed a cercatori di questo tipo di trofei, fra 600 e 700 mila euro. Non è poco. Ma prendere il premio senza ringraziare è da cafoni e non da grandi artisti.

E’ vero che l'uomo si giudica dalle sue azioni, mai aprioristicamente. Ma vivere in un consesso civile ha delle regole che si possono accettare o rifiutare e in conseguenza di tale scelta ci pone dentro o fuori da tale consesso.

A nessuno è lecito offendere nessuno, credendosi superiori in virtù di un largo, consolidato successo di pubblico. Anche la genialità non può prescindere dal rispetto per gli altri, altrimenti è un'altra cosa. Quel che non capisco è perché ad un personaggio famoso si debba perdonare o consentire tutto. Anche di essere maleducato. Al Nobel erano presenti persone molto più geniali di un cantante: illustri scienziati che hanno gratificato l’umanità delle loro scoperte, persone che hanno inventato e sperimentato, e dato a tutti noi, il prodotto del loro genio per migliorare la nostra condizione, per salvare molte vite dalla malattie, cose molto più importanti di una canzone.

Se Bob avesse ritenuto che il Premio Nobel fosse una manipolazione culturale, una fiera delle vanità, un baraccone, avrebbe dovuto rifiutarlo e non tenersi i soldi, perché così facendo si è abbassato invece, allo stesso livello di quel mercimonio che voleva forse biasimare. Prendere i soldi e criticare il premio non è da genio...

Noi che lo ammirammo e forse lo ammiriamo ancora per quel che ha dato ai giovani ed alla musica, non siamo però talmente ottusi da farci intrappolare nel cliché romantico, dell’uomo fedele alla sua ruvida immagine misogina.

Ci piacerebbe chiedergli il perché di tale modo di agire, ma sarebbe inutile. Ci suonerebbe “The answer is blowin' in the wind”.

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