Il tracollo dell’impero
Pietro
Giannini 20161226
Questa foto, estremamente chiarificante, ci suggerisce cosa effettivamente sia il nostro parlamento. A parte le oche e le galline, qualche maialino grassottello e ben pasciuto, ed adesso anche i cani, sappiamo tutti che si tratta di due ampi locali mal frequentati da personaggi che hanno, in molti casi, parecchi guai con la giustizia e per motivi talmente diversi che fare una elencazioni dei vari tipi di reato, non sarebbe né facile né utile.
Ma non vi sono soltanto questi. Vi sono, in misura sempre crescente, i famosi voltagabbana che praticano volentieri, ed in maniera estremamente disinvolta, il gioco del “salto della quaglia”, passando, con soave leggerezza, da una forza politica all'altra o aderendo a formazioni autonome che si creano per dare fastidio a tutti e tarpare le ali a leggi di ogni tipo che potrebbero danneggiare molti illustri onorevoli con pendenze giudiziarie.
Parecchi gentiluomini hanno posato le loro onorevoli terga su moltissime sedie collocate in posti diversi dalla loro greppia di appartenenza. Su 630 deputati nella sola Camera hanno fatto il “salto della quaglia” ben 141 poco onorevoli deputati (il numero è soggetto a modifiche continuamente), fate da voi la percentuale.
Tutti noi comprendiamo bene, però, che tale atteggiamento è altamente sovversivo nei confronti della istituzione che costoro dovrebbero servire fedelmente e non offendere con la loro presenza. Ma in Italia funziona, anzi NON funziona, così.
Al senato le cose stanno molto peggio. Ma questo già lo sapete.
Il fatto è che una situazione di forze così “volatili” rende impossibili accordi o intese che possano favorire l’iter delle leggi; per tale motivo i governi propongono, sempre più spesso, il voto di fiducia.
Ponendo la fiducia sulla legge, tutti gli emendamenti decadono e la legge deve essere votata così come è stata presentata. Nel caso in cui il Parlamento respinga la questione di fiducia posta dal Governo, quest'ultimo è considerato privo della fiducia della Camera/Senato e pertanto è tenuto a rassegnare il mandato nelle mani del Capo dello Stato. Va inoltre ricordato che tale istituto giuridico permette un’attività senza ostruzione, mira ad annullare i "franchi tiratori" che si nascondono dietro il voto segreto e permette una veloce espletazione del processo di legiferazione.
Tutto ciò è la conseguenza del menefreghismo di molti deputati che con il loro comportamento “migratorio” indecente, rendono incerto l’esito del voto “vendendolo” al migliore offerente. Ricordate che Berlusconi ne comprò uno (De Gregorio, reo confesso) per 'appena' tre milioni. Ma non è solo questo che rende il nostro Parlamento un rifugio di malfattori, corruttori ladri e via dicendo.
Il fatto grave è che questi squallidi personaggi si fanno inserire nelle liste elettorali proprio per sfuggire ai rigori di una legge, oramai decotta, che infligge condanne sempre meno severe e molto blande e che attirano in Italia incredibili quantità di personaggi votati alla delinquenza ed alla violenza e che non hanno più nulla da perdere.
Ecco perché stiamo male nel nostro Paese…
Quello che manca veramente è la leadership. Non c’è un capo partito che abbia consapevolezza, certezza, intelligenza politica tale da capire che operare delle scelte è cosa importantissima.
Ci si riferisce, ovviamente, alla formazione delle liste elettorali, nelle quali vengono inseriti manutengoli di terz’ordine, che hanno, per la loro nota inidoneità ad occupare uno scranno parlamentare, provocato lo sfascio cui assistiamo impotenti da oltre un trentennio, nel quale abbiamo vissuto esperienze politiche devastanti.
Dal crollo della DC alla caduta rovinosa e tragica di Bettino Craxi, convolto in qual processo definito “Mani Pulite, fino ad arrivare al Bunga Bunga di Berlusconi. In quel processo epocale tutto il “meglio” della classe dirigente Milanese fu travolto e scomparve tra galere, dimissioni ed esili in altri paesi.
Fu il tracollo di un impero che aspetta ancora un nuovo Cesare.
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