L’automobile
salverà ancora l’Italia (parte II^).
Di Pietro Giannini 10-03-2017
Il secondo ponte che crolla in pochi
mesi, su una strada a grande traffico: quello in provincia di Lecco e questo
sulla A 14…Morti e feriti sia nel primo che nel secondo caso.
L’Italica ed atavica burocrazia con la
sua esasperante lentezza sembra che voglia coprire più che scoprire le cause
dei due incidenti, preventivabili in entrambi i casi.
Ma la frammentazione delle gestioni
non agevola il compito di chi indaga.
E così si va vanti fra chicchere e
piattini ad indagare su cose che non si scopriranno mai ma si copriranno
sempre. Dipende da chi è coinvolto.
Nel mio blog postato il 3 Febbraio
u.s. parlavo di costi dell’auto e dicevo che avrei parlato anche delle autostrade.
È ora di farlo…
Lo spezzatino autostradale Italiano è
unico nel mondo e non possiamo menarne vanto.
Cominciamo, come dicevamo una volta, “ab ovo”.
Alle notizie che seguono può accedere
chiunque sbirciando sugli appositi siti anche di Autostrade per l’Italia.
Quindi, le notizie sono desunte dalle ricerche fatte. Io ho messo insieme
quanto ho trovato, aggiungendovi le mie osservazioni.
Nel 1950 viene costituita dall'IRI la Società
Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A., l'obiettivo è partecipare insieme
ad altri gruppi industriali alla ricostruzione post bellica dell'Italia.
Nel 1956 viene firmata la prima Convenzione tra ANAS e la Società
Autostrade: la convenzione prevede che la Società Autostrade finanzi assieme ad
ANAS, la costruzione e la gestione dell'Autostrada del Sole Milano - Napoli.
La stessa viene inaugurata nel 1964.
Le autostrade in Italia sono state
costruite fra gli anni ’60 e ’70 quasi interamente a debito. Già fin d’allora
non si capì subito da chi dovessero essere gestite. La maggior parte erano in
mano all’IRI altre invece erano stato affidate in gestione agli Enti locali
territoriali. Il debito contratto per la loro costruzione, nel rapido volgere
di poco meno di 15 anni era stato già estinto dallo Stato attraverso il
pedaggio introitato in quel volgere di tempo. Sarebbe stato corretto fare come
in altri stati, perché non avendo più debiti, il pedaggio poteva essere
abolito.
Ma L’Italia non è un Paese come gli
altri ed allora l’IRI, per tirarsi fuori dalla difficoltà finanziarie in cui si
trovava per il fatto che gli oneri di manutenzione diventavano vieppiù pesanti,
decide di cedere parte delle autostrade in gestione a privati, gratuitamente.
Inoltre per agevolare le privatizzazioni le concessioni venivano garantite per
dieci anni e rinnovate ancora gratis per altri dieci. Una vera è propria manna
dal cielo.
Oggi vediamo i frutti di quella
scellerata decisione avallata dai governi dell’epoca, collusi con le grandi
multinazionali per tirare a fregare i contribuenti. In effetti nessuno di
questi grandi accaparratori ha mai effettuato lavori di ristrutturazione sui
tratti loro affidati, semmai piccoli interventi manutentivi sull’asfalto,
guardrail e poco altro. La condizione delle nostre autostrade è sotto gli occhi
di chi le usa tutti i giorni per lavoro.
L’inghippo ha molti altri risvolti
economici che farebbero rabbrividire un esquimese. Infatti, a partire dal 1999
è stato introdotto in Italia il cosiddetto price-cap che è un algoritmo – di
cui si è parlato molto in questi giorni per i prezzi dei biglietti delle FFSS –
o se volete una formula con la quale vengono determinati gli incrementi
tariffari di anno in anno.
Il sistema, ovviamente, ha qualche
difetto. Il suo corretto funzionamento dipende dai dati di partenza: se questi
sono fasulli, altrettanto lo saranno i risultati finali. Il calcolo viene fatto
sulla base di un piano finanziario, c’è una parte che compensa l’inflazione,
una parte che invece tiene conto di una serie di fattori, tra cui anche
l’incremento previsto dal traffico. Per cui cos’è successo fino ad oggi?
E’
successo che l’Anas faceva delle previsioni di incremento del traffico
bassissime, che sono state sempre molto inferiori alla realtà. Tutto
l’incremento del traffico superiore a queste previsioni è andato come profitto
netto nelle tasche delle concessionarie, quindi era anche facile, avendo buon
rapporto con l’Anas, fare un piano finanziario con previsioni bassissime di
traffico e poi fare profitti in più.
Ma lo spazio è tiranno e le porcherie
tante. Mi limiterò a darvi un elenco dei gestori delle nostre autostrade e
delle imprese che ci mangiano sopra, giusto per quanti, usando poco
l’autostrada, forse non sono al corrente. Non è detto che quanti, invece la
usano spesso o giornalmente, lo siano. Noi poveri sciocchi ci limitiamo a
pagare una vera e propria tassa di circolazione, aggiuntiva alla altre, per
fare arricchire dei gestori che non hanno bisogno di altri soldi ma che
gestiscono la loro miniera d’oro protetti da uno stato che non incassa un solo
centesimo per lo sfruttamento di tali miniere.
Se invece dei gestori, i soldi
dei pedaggi li incassasse lo Stato, non sarebbe forse più opportuno?
L’ideale
sarebbe creare una situazione come quella Svizzera laddove le strade le
gestisce direttamente lo Stato, facendo pagare una certa quota settimanale o
annua agli utenti. Semplice ed efficace. Diceva una canzone di parecchia anni
fa di Sergio Endrigo: “ma i sogni belli non si avverano mai”.
Ed eccovi l’elenco dello spezzatino:
- Autostrade per l’Italia spa (2854,6
km di rete in concessione);
- S.P.A. per il Traforo del Monte
Bianco (5,8 km) gestore della parte italiana dell’omologo tunnel (quota
Autostrade per l'Italia 51%);
- Raccordo Autostradale Valle d’Aosta
spa (32,4 km) arteria di collegamento tra Aosta e il Monte Bianco;
- Autostrada Torino-Savona spa (130,9
km) autostrada di collegamento tra il capoluogo piemontese e la costa ligure;
- Società Autostrada Tirrenica spa
titolare della concessione dell’intera direttrice Livorno-Civitavecchia (240
km), che attualmente gestisce la tratta Livorno-Rosignano (36,6 km);
- Tangenziale di Napoli spa (20,2 km)
asse portante al servizio dell’area metropolitana napoletana;
- Società Autostrade Meridionali Spa
(51,6 km) che gestisce l’autostrada Napoli-Pompei-Salerno;
- Strada dei Parchi spa (281,4 km)
concessionaria dal 1° gennaio 2003 delle Autostrade Roma-L ’Aquila-Teramo e
Torano-Pescara. La concessione delle due arterie autostradali è stata
aggiudicata nel 2001 alla nuova società, a seguito della gara bandita
dall’Anas, e si estende fino al 2030;
Nell’area di attività autostradale in
Italia, operano, nei servizi accessori, anche alcune aziende che partecipano
alla Grande abbuffata:
- Spea Ingegneria Europea spa, attiva
nei settori della progettazione, della direzione lavori e del monitoraggio e
manutenzione programmata di opere stradali;
- Pavimental spa, che opera nel
settore delle pavimentazioni e manutenzioni stradali;
- Essediesse Società di Servizi, che
gestisce in pool i servizi amministrativi, la gestione paghe, i servizi
generali e la gestione immobiliare per l’intero Gruppo AD Moving, che opera
nella commercializzazione di spazi e servizi pubblicitari e nella gestione di
eventi nelle aree di servizio;
- Port Mobility spa, attiva nella
gestione di servizi nell'ambito portuale di Civitavecchia;
- Telepass S.p.A., cui è stata
conferita la gestione e la commercializzazione dei sistemi di pagamento
differito Viacard e Telepass Autostrade Tech, operativa nello sviluppo, la
commercializzazione e la gestione d’impianti, sistemi di viabilità, esazione e
di altre tecnologie relative al traffico;
- Infoblu spa, che svolge attività
relative alla produzione e diffusione di servizi informativi sulle condizioni
del traffico lungo la rete autostradale TowerCo Spa che si occupa di
progettazione e realizzazione sul sedime autostradale di siti idonei ad
ospitare impianti di telecomunicazioni di diversi gestori (tipicamente
radiomobili), oltre che per scopi istituzionali ed aziendali (Isoradio, etc.).
Il Gruppo oggi è presente all’estero
con circa 900 km di autostrade a pedaggio, grazie a una serie di acquisizioni
intraprese a partire dal 2005.
Rovistare in questo letamaio, perché
questo è, può essere deleterio. Quel mondo è inquinato da organizzazioni
diverse che non tollerano intrusioni.
Tutti siamo al corrente di queste perché
viviamo qui dalla nascita.
Niente scuse: se li votiamo vuol dire
che accettiamo tutto ciò.
E... attenti alla guida, perchè la manutenzione è un optional!
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