Reflusso gastroesofageo.
Pietro Giannini 22-03-2017
I fatti di questi giorni sono talmente scontati da non avere appigli nemmeno per una chiacchierata tra amici. Ciò non toglie che le considerazioni che emergono dalle futilità della settimana non provochino disturbi, anche gastroesofagei, per i quali non serve il vecchio Maalox.
Ha tenuto banco in questi giorni, fra le altre cose stupide del secolo, il fatto del “Blog non Blog” di Beppe Grillo. Non solo per l’arzigogolo studiato a tavolino dal nipote avvocato, per consentire all'illustre zio di poter calunniare ed offendere che gli pare senza comparire, ma anche per quello che dietro questa faccenda si cela.
Innanzi tutto c’è da dire che un Movimento come questo, che sbandiera ai quattro venti la trasparenza delle proprie azioni ed attività, comportandosi poi in maniera esattamente contrarie, non ci fa una gran figura. Ma, ecco il vero problema, questa fatto sembra non interessare proprio per niente né a Grillo né ai suoi seguaci. Anzi ci ridono sopra ed annunciano querele.
Ma dalle ricerche effettuate da parecchi giornalisti, la titolarità del Blog sembra proprio non essere di Grillo. Però sono proprio per lui i numerosi premi ricevuti per quel Blog che sembra essere uno dei più letti in giro. Si, ho scritto premi perché esistono anche dei premi per questi blog. Il 14 dicembre 2005 ad esempio, ha vinto il ”Premio WWW” istituito da Il Sole 24 Ore, come miglior sito web italiano nella categoria news e informazione. È stato anche nominato sul “TIME”.
Un altro grande giornale “L’Observer” ha scritto che sulla lista dei 50 blog più influenti al mondo, quello di Grillo risultava collocato al nono posto.
Questo lo sappiamo benissimo. Lo comprendiamo dal seguito sempre crescente che ha il movimento, anche se tutti lettori si fermano solo sulla prima pagina e raramente vanno oltre. Ma c’è un’altra cosa da dire, peraltro accertata dal ‘Sole 24 Ore’, ed è quella relativa al fatto che tale blog genererebbe un ricavo tra i 5 e i 10 milioni di euro annui.
Su tutto questo non sembrano nemmeno gravare le vicende giudiziarie del fondatore dei 5S, poiché i suoi estimatori sostengono che di fronte ad un parlamento di ladri, Grillo non è il peggior male.
Qualsiasi cosa abbia fatto in passato non conta, Grillo è Grillo e basta.
Questo preoccupa più di tutto.
Preoccupa perché nelle menti di quanti lo hanno eletto a messia, non c’è spazio per la discussione, per la comprensione, per il dialogo. La chiusura ermetica del pensiero di Grillo, nelle scatole craniche di chi lo venera, fa sì che, dalle stesse, non esca e non entri niente se non quello che lui pensa ed infonde con la sua logorroica e monotona veemenza fanculistica, nei comizi o attraverso il blog di non si sa chi.
Foto dal film “ Cercasi Gesù” di Comencin,i tratto da "L'idiota" di Dostoevskij, nel quale Grillo interpreta il ruolo di Gesù. Che si sia montato la testa?
Il personaggio fra l’altro tiene un modus operandi che ha un solo scopo: l’utilità sua e del Movimento che gli sta dando questo inatteso “potere”. L’assoluta mancanza di etica sembra non nuocere alla sua ascesa e ciò rende ancora più complesso intravedere all’orizzonte un’Italia ancora democratica.
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