Saviano, Castro e Cuba.
Pietro Giannini 26/11/2016La libertà di espressione è un caposaldo della democrazia. Saviano ha scritto pagine memorabili sulla "camorra" pagando di persona, con una vita quasi da carcerato. Stavolta però, visto che anch'io godo della stessa libertà di espressione, non condivido quanto ha detto o scritto su Castro.
Non so se lui sia mai stato a Cuba; suppongo di sì e, comunque, non importa. Quel che conta è che sottostimare la dittatura di Fulgencio Batista a Cuba e tutta la corruzione, il marciume, la violenza che essa portò in quella splendida terra, e poi dire che Castro fu un feroce dittatore, dimenticando la sua storia, è lo stucchevole atteggiamento di uno che ha guardato Cuba con gli occhi chiusi e le orecchie tappate.
Per capire Cuba bisogna stare lì per qualche tempo. Solo così si capisce cos'è la difficoltà di vivere isolati dal resto del mondo, la difficoltà di dover produrre tutto quel che serve a 11 milioni di persone con le proprie forze, senza potere commerciare con altri stati né poter comprare medicine e/o quant'altro, a causa del blocco navale, militare e commerciale, imposto da quella incivilissima nazione di pericolosi e prepotenti guerrafondai che è l'America.
Il popolo Cubano è sopravvissuto a tutto ciò con grandi sacrifici e grande abnegazione, sollecitato e stimolato dall'incessante spinta motivazionale ed ideologica di un “dittatore” come Castro, che ha li ha portati a produrre da soli le medicine per le loro “farmacie” ed i loro Ospedali, ricavando i medicamenti dalle piante esistenti sull'isola.
È risaputo in tutto il mondo che la loro medicina è talmente avanti che ricchi americani tentavano di andare a curare a Cuba le loro gravi malattie. I pochi che sono riusciti a raggiungere l’isola, sono stati curati gratis in quegli ospedali all'avanguardia. Le donne in maternità vengono assistite a domicilio con visite cadenzate e periodiche (proprio come da noi!!!!).
I mezzi di trasporto sono ancora vecchi camion e vecchie auto del 1950 abbandonate dai ricchi americani quando fuggirono dall'isola, dopo l’avvento castrista. Orbene questi mezzi camminano ancora grazie all'eccezionale ingegno del popolo cubano. I pezzi di ricambio se li sono inventati e realizzati loro e quei mezzi camminano ancora.
In quanto all'istruzione non v’è molto da dire tranne che le scuole sono obbligatorie e completamente gratuite. All'inizio dell’anno scolastico tutti gli studenti vengono forniti del materiale didattico occorrente, delle divise di tipo diverso a seconda delle classi che si frequentano. Tutto il materiale deve essere restituito alla fine dell’anno e viene riutilizzato da altri studenti. Le spese per rimettere in sesto o ridipingere le facciate di edifici e le case di civile abitazione sono a carico dello stato. Le cose da dire sarebbero tante ma non devo giustificare io l’operato di un grande personaggio che ha dato un contributo notevole alla storia del secolo scorso.
Penso però che la civiltà è anche riuscire a sopravvivere con poco. Molti turisti, avendo compreso l’impossibilità dei cubani di avere tutta la recente tecnologia a disposizione, per via del maledetto blocco degli Americani, hanno, nel corso degli anni, portato a Cuba e donato a scuole, ospedali e centri attrezzati, computer e quant’altro loro non riuscivano a procurarsi. Molte associazioni nate in questi anni hanno lo scopo di aiutare in qualche modo i Cubani.
L’associazione Italia Cuba è una di queste ed è una fra le più attive. Ora si può dire anche che Castro sia stato un dittatore. Ma un dittatore ha parecchi nemici, specie fra quelli che non la pensano come lui.
Ma Cuba è una storia diversa. Diversa perché Cuba è stata isolata subito dal resto del pianeta per vendetta, che è forse il più bieco dei sentimenti. Diversa perché sempre costantemente minacciata di invasione da parte degli Americani, ai quali la cacciata di Batista non era andata giù.
Si tenga conto che al momento della fuga Batista portò via da Cuba un’ingente quantità d’oro dalle casse cubane.
Per gestire tutto questo, in quelle condizioni e senza nessun tipo di possibilità di commerciare, occorreva che la gente capisse che la situazione era difficile e richiedeva molti e duri sacrifici. E i cubani lo hanno capito. Molti hanno preso altre vie. Ma l’equilibrio interno non si poteva rompere perché comunque non ci sarebbero state altre strade percorribili se non quella di buttarsi nella braccia degli avvoltoi a stelle e strisce. Se questo è un dittatore ebbene allora lo era.
Lo è stato per 47 anni lunghi anni.
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