di Pietro Giannini 30/03/2019
Gli imbroglioni si scoprono subito dal fetore di menzogna che li avvolge e non è “un’auretta fresca e gentil”. È l’aria che si respira intorno ai 5S, ormai alla stato brado, ridotti ad elemosinare presso la corte del principe, che riserva loro gli avanzi. Sono alla bancarotta che, in alcuni casi, si rivela anche fraudolenta.
Parliamo di Alitalia e dell’aereo affittato da Renzi per i viaggi di rappresentanza che, Di Maio e Toninelli, misero alla berlina per alcune settimane per via dell’enorme spesa fatta a danno degli Italiani, e bla bla bla.. ««Dopo la video-pagliacciata di circa sei mesi fa, nell’hangar di Fiumicino, ora viene fuori che l’aereo non soltanto è ancora fermo al suo posto, ma che gli italiani continuano a pagarlo per tenerlo inutilizzato, mentre i ministri viaggiano in business-class sui voli di linea, sempre a spese degli italiani (n.d.a. per questi viaggi i nostri parlamentari presentano rimborsi spese da mille e una notte e quindi paghiamo due volte i loro viaggi). Se quanto riferisce Il Giornale risponde al vero, c’è un enorme conflitto di interessi in capo ai commissari Alitalia, che avrebbero avallato scelte per fare gli interessi politici e propagandistici del Movimento 5 Stelle, invece che quelli dell’erario e dei cittadini. Come fanno Consob e Cortei dei Conti a non intervenire?
I commissari statali di Alitalia, infatti, rispondendo al diktat di Di Maio e Toninelli hanno rinunciato all’introito sull’Airbus, ovvero 28 milioni di euro fino al 2024, questo ammanco verrà coperto dai soldi del prestito ponte del Governo da 900 milioni, soldi pubblici che invece di essere utilizzati per i servizi ai passeggeri vengono dirottati sull’operazione propagandistica M5s.
Un evidente danno per le casse pubbliche e per la compagnia aerea, che peraltro diventerà oggetto di nuovo contenzioso con Etihad, con rischio di penali fino a 70 milioni di euro. Invece di utilizzare il velivolo per i viaggi istituzionali, per le visite di sistema, per i voli sanitari e di servizio, il Movimento 5 Stelle ha voluto tenere fermo l’Airbus per la dare seguito alla sua diffamatoria propaganda. Tanto paghiamo noi…»»
Questo articolo, compreso in un doppio virgolettato, è stato copiato ed incollato dall’Huffington-post del 29/11/2018, dal blog di Michele Anzaldi.
Ma non è questo soltanto uno dei problemi del governo dei palloni gonfiati. Infatti c’è dell’altro, molto d’altro. Ricordate la faccenda dell’Eco-Bonus? È tutta un grande immensa balla. Roba da Oscar della menzogna.
Ne parlarono, meno di un mese fa, tutti i giornali, adesso si scopre che per l’acquisto di una nuova auto non c’è un cavolo di bonus. Niente di niente, solo aria fritta e chiacchiere. Perché? Perché hanno venduto la legge dell’eco-bonus come già fatta, prima di scriverla. La conseguenza è che, a farla breve, la legge non c’è ancora. I concessionari non consegnano le auto già vendute ai loro clienti, proprio a causa di una legge fantasma che sarebbe dovuta arrivare da più di un mese e della quale non si sa più nulla.
Il governo attuale è questo: lo hanno votato molti italiani. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. E chi non li ha votati, per cosa deve piangere?
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