La deriva
xenofoba.
di Pietro Giannini 28/01/2020
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Passate le elezioni e visto l’insuccesso della Lega
nella regione più rossa d’Italia, si spera adesso che abbiano fine anche tutte
le vergognose manfrine pre-elettorali a base di Papeete, Mojito da 11° e 158 calorie, moto d'acqua della polizia, prosciutti, culatelli, formaggi
DOP, Nutella e citofoni accusatori.
Quello che resta di tutto ciò è la consapevolezza
che le nostre campagne elettorali saranno sempre più cattive, più dense di
insulti, viltà, bugie e calunnie. Un pessimo futuro aspetta i nostri figli che
si troveranno al cospetto di jene ed avvoltoi pronti a tutto per un pugno di
voti.
La cosa inaspettata, in questa tornata elettorale è stata quella
famigerata citofonata fatta per chiedere se, in quella casa lì, abitasse uno
spacciatore.
Ora nelle settimane
immediatamente precedenti le elezioni, tre leghisti con incarichi nel partito,
erano stati arrestati dalle ff.oo. per spaccio e contrabbando. Quindi era
chiaro che a Salvini nulla importasse del reato in sé, ma piuttosto importasse
l’autore, specie se di colore.
Piuttosto che prendere posizione netta
all’interno del suo partito su reati odiosi come questo, ha preferito prendere
posizione sotto casa di una persona che lui non sapeva nemmeno chi fosse e
disturbare una famiglia per una faccenda assurda e discriminatoria per il suo
cervello xenofobo.
Bene ha fatto F.B. a togliere quel video dalla circolazione,
su richiesta di un avvocato, perché in effetti questo inqualificabile gesto è
un chiaro istigamento all'odio razziale.
Le conseguenze non si sono fatte
attendere. Mondovì una mattina si è svegliata
con lo sotto l'ombra vile dell’antisemitismo sotto casa. Sulla porta dell’abitazione di
Lidia Rolfi, deceduta 24 anni fa, internata nel campo di concentramento di
Ravensbrück e miracolosamente sopravvissuta, è apparso un inqualificabile
quanto nefasto <<Juden hier>>.
Ma quel video ha ottenuto anche un altro grande successo: ha rischiato di compromettere
i già tesi rapporti con la Tunisia.
Infatti ha provocato lo sdegno di Tunisi,
tanto che il vicepresidente del Parlamento, Osama Sghaier, aveva parlato di
"atteggiamento razzista e vergognoso che mina i rapporti tra Italia e
Tunisia".
Questo
non è servito a Salvini per vincere ma per perdere: Perdere l’ultimo barlume di
dignità che invece un uomo dovrebbe sempre conservare. Già, “Se questo è un
uomo”, come scrisse Primo Levi.
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riservata.
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