Pagliacci
di Pietro Giannini 07/01/2020
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Comandare non è facile e Di Maio non lo sa fare, visto come ha ridotto a brandelli il suo movimento in soli due anni di bi-governo destra - sinistra; fare il ministro specie, quello degli esteri, è complesso e difficile, se non hai competenze e Di Maio non ne ha nessuna, ma lui tutto questo non lo capisce nemmeno.

I deputati che sta perdendo sono pezzi del suo stesso potere che vanno a sedere altrove. E non è detto che stiano con la maggioranza di cui lui fa attualmente parte. 

Molti (quelli meno dotati intellettualmente) aderiranno al programma della premiata ditta SAL.MEL.BERL. & c., anch'essa debilitata dal tracollo dell'ultimo socio che sta, per pura, quanto arrogante e consolidata dabbenaggine politica, tenendo a malapena le briglie un cavallo stanco di tirare un carretta fatta di mala politica, di poca biada e di molte figuracce del cavolo. 

I soldi non sono tutto (possono però servire a comprare qualche parlamentare, come ha fatto lui), la furbizia è importante, ma l'intelligenza e la cultura politica sono essenziali e di queste ultime purtroppo sono sforniti i tre della premiata ditta. Quindi i pentastellati che passeranno dall'altra parte della barricata troveranno ad aspettarli gli stessi personaggi di cui sono stati soci nel precedente governo e per di più inviperiti dalla mazzata inferta al capitano del Papeete, proprio da quel Di Maio, cui si accennava in apertura. 

Quest'ultimo fa parte, a pieno titolo, di quel gruppo di politicanti, senza arte né parte, di cui si parlava. Di chi la colpa di questo sfacelo? Facile facile. Di chi li ha votati credendo, da stupidi boccaloni, che Grillo fosse Gesù (per via di quel film interpretato dal comico e dal titolo anticlericale: "Cercasi Gesù" di Luigi Comencini del 1982). 

In conseguenza di questi eventi si è quindi arrivati adesso al "redde rationem", ed ognuno si dovrà assumere le proprie colpe. 

Di Maio potrebbe tornare a fare il mestiere di prima, al San Paolo, dove il suo posto a norma di legge gli dovrebbe essere stato conservato (a meno che non lavorasse in nero). Salvini, FORSE, potrebbe subire un processo (lo sapremo fra pochi giorni), Berlusconi è già fuori dai giochi da parecchio e la Meloni potrebbe continuare a fare quel che ha fatto finora: continuare a cercare di conquistare alla sua causa la più volte-carcerata Wanna Marchi che le venderà creme miracolose e numeri fortunati, truffando anche lei, come ha fatto con tanti altri (cosa per la quale è finita in  galera parecchie volte), ma alla Meloni serve un'abile venditrice di fumo, visto che politicamente non ha altro da offrire.. Grillo sicuramente tornerà a cercare Gesù, sperando di trovare se stesso (!).

Come si vede è tutto un imbroglio.  I 5 spericolati acrobati del "Gran circo della politica italiana" che volevano fare i trapezisti ed i domatori, si sono rivelati dei patetici pagliacci. È l'Italia dei buffoni.  Ma non ci riesce di ridere e quindi non ci resta che piangere. 

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