I due dell’Ave Maria.. 

 La Meloni attacca ferocemente la Lamorgese in parlamento e la insulta pesantemente chiamandola incompetente, inadatta ed usando altri epiteti, tutti sinonimi che hanno poi tutti lo stesso significato: “dimettiti e vattene.” 



E mentre la Borgatara fa guerra dall’opposizione, quel gran furbone di Salvini la fa dall’interno, dove vota tutti i provvedimenti da votare (tranne uno), varati dal governo di cui fa parte, poi esce dal parlamento si rimangia quel che votato poche ore prima, trova i soliti giornalisti che pendono dalla sua bocca, e dice esattamente il contrario di quello che ha votato ed il gioco è fatto.

Ora, in ordine agli incidenti successi a Roma e di cui la Meloni si lagna, bisogna precisare che la gran parte dei fascisti presenti al corteo proviene dai numerosi circoli fascisti presenti a Roma.

Essi sono nati nel periodo della giunta Alemanno dal 2008 al 2013, durante l’ultimo governo Berlusconi prima che, nel novembre 2011, costui fosse defenestrato. “Il signor Alemanno è anche quello che disse che «non po­teva definire il fascismo il male assolu­to» ed all’epoca fu un terremoto: Giuliano Amato abbandonò la «Attali alla romana», Vel­troni si dimise dal Museo della Shoah. Alemanno, a mano a mano, ha cercato di aggiustare il tiro per dare una svolta meno belligerante alla sua nomina: primo la decisione di stare in piazza con l’ANPI - poi revocata per timore che gli antagonisti provocassero incidenti – e poi la promessa di una lapide per le vitti­me dei rastrellamenti del dopo via Ra­sella non andarono però mai in porto. Quindi ha dovuto fare i conti, il sin­daco, con una serie di emergenze citta­dine. Prima gli olandesi aggrediti in un casale, quando Alemanno disse che la coppia «era stata imprudente». Poi gli stupri di Capodanno, di Guidonia, della Caffarella. E il ritorno della vio­lenza, anche politica. Il raid contro gli immigrati al Pigneto, gli scontri tra ra­gazzi di destra e sinistra alla Sapienza prima e a piazza Navona poi.” (Virgolettato tratto dal Corriere della Sera di aprile 2009)..

Ora a quel tempo, nell’ultimo governo Berlusconi, erano presenti in dose massiccia sia i leghisti che molti altri ammennicoli della destra peggiore. Fra di essi spiccava per assoluta dedizione alla causa proprio la Meloni quale Ministro (senti, senti) della Gioventù. Ministero ad hoc per far sì che i circoli romani di attrazione giovanile fiorissero come circoli ricreativi per togliere dalla strada e dare un posto dove stare ai giovani che invece erano a zonzo tutto il giorno senza un posto in cui riunirsi e stare insieme: e così è stato fatto. Solo che l’arredamento dei circoli medesimi è stato malcurato perché, all’interno della maggior parte di questi circoli non si vedono altro che insegne, bandiere, simboli e busti raffiguranti il passato regime e quindi vietati dalla nostra Costituzione.

Si capisce, quindi, come la musica che suona il duo Salvini-Meloni, che infine cantano la stessa canzone, sia del tutto stonata. Nei telefilm americani continuiamo ad assistere alla trita e ritrita storia dello sceriffo buono (salvini) e dello sceriffo cattivo (meloni) ma, appunto, è una storia vecchia e risaputa. E le loro urla contro il governo sono urla da inveterati guerrafondai. Non è infatti possibile che i due non sapessero ciò che succedeva a Roma, primo perché stavano in quel governo e poi perché stavano a Roma, sul posto. Quindi quei circoli non potevano sfuggire all’attenzione del Ministro della Gioventù perché si trattava proprio di giovani che si riunivano e si formavano sotto la guida di gentaglia e rimasugli vari, del disciolto partito fascista. Bisogna che la Meloni si rilegga a suo uso e consumo tutte le porcherie che ieri ha versato sulla Lamorgese e le faccia sue. Perché se è vero che l’attuale Ministro dell’Interno ha sbagliato - ma di certo non ce lo deve dire la Meloni - lo ha fatto per un errore di calcolo (ancora tutto da provare) mentre quello fatto dalla Meloni a Roma è stato portato avanti con grande consapevolezza di ciò che succedeva.  Ecco perché il grido contro il fascismo delle Meloni appare stonato, querulo e bugiardo.

P. Giannini 13/10/2021 riproduzione riservata

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