Le baruffe chiozzotte a proposito di Fabio Fazio.

 

Tutte le TV, pubbliche e private, pagano i conduttori in relazione agli introiti pubblicitari che garantiscono con la loro bravura, competenza, o simpatia o perché  mettono in  vetrina belle ed appetibili presenze che si mostrano in tutto il loro splendore  oppure perché una trasmissione, anche la più cretina, riesce a raggiungere una buona fetta di persone che segue in qualsiasi modo quelle baggianate in relazione alla formazione culturale di ognuno.

Tra gli esempi di persone più pagate c'è Maria De Filippi che per contratto divide i suoi lautissimi guadagni con Mediaset al 50% il tutto al modico prezzo (solo l'anno scorso) di 60 milioni circa. È vero è una tv privata ma con reti nazionalizzate con legge Gasparri "commissionatagli" da Berlusconi.

Perché allora in altra TV privata si fanno, ancora prima di cominciare i programmi, i conti in tasca a Fazio? La trasmissione "Che tempo che fa" costa/costava 450.000 euro a puntata. Fazio guadagna/va 2.200.000 euro annue per trentadue trasmissioni. Tutti gridano allo scandalo ma lo stipendio di Fazio nelle reti berlusconiane sarebbe uno dei più bassi considerato che Bonolis tira a casa sua 9.000.000 di euro all’anno, Gerry Scotti ne incassa 10.000.000 e via discorrendo.  Chi si vuole togliere la curiosità, vada ad informarsi su internet che sembra invece essere molto usato per altre cose. Ora non mi riesce di fare la differenza fra i contenuti delle trasmissioni di Scotti e Bonolis e quella di Fazio, perché fra una trasmissione culturale e fortemente noiosa e due trasmissioni ridanciane spesso scurrili, non ci possono essere confronti. Oggi la gente preferisce le prime due. Infine vediamo cosa perde la RAI senza Fazio. Ogni 15 SECONDI di pubblicità la RAI incassa/va 40.000 euro. La pubblicità prevista non doveva/deve superare i 16 minuti: il conto lo potete fare anche da voi, acclarato che ogni minuto porta/va 160.000 euro per 16 = € 2.560.000 a puntata che in trentadue puntate fanno €. 81.920.000. 

Congratulazioni a Salvini e Meloni per l'affare che hanno fatto. Quanto a noi poveri mortali mi pare che, nella libertà condizionale di cui godiamo, l’arzigogolare e biascicare notizie boccaccesche porta subito alle baruffe chiozzotte di Goldoniana memoria.

 Spero che la prossima volta, prima di sparare sul pianista, si spari (metaforicamente) sui proprietari del locale.

PIETRO GIANNINI

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