Il ripudio della democrazia.
Il ripudio della democrazia.
Pietro Giannini 31/10/2023
L'avvio di un nuovo tragico ventennio
- ad opera di affabulatori sorretti dalla volontà cieca ed ottusa di una
pletora di servi fedeli quanto stupidi, furbi quanto ignoranti - sta portando
l'Italia sulla strada già percorsa dal duce che ci condusse al tragico
ventennio.
Certo un pericoloso revanscismo attualmente percuote
l’Europa: l’avanzata delle destre non depone a favore dell’unità Europea, anzi
ne potrebbe determinare la fine. I governi di destra in Europa sono
già parecchi: Ungheria e Polonia fra i primissimi, cui si è aggiunta l’Italia
con una destra molto forte che sta spingendo il governo verso una china ideologica
conservatrice, autoritaria, xenofoba e antidemocratica.
Inoltre il centro destra è
solidamente al comando in Olanda, Croazia, Grecia, Cipro, Lituania e
Slovacchia, mentre in Svezia e Lettonia ci vorrà ancora qualche tempo ma
sicuramente, visti i loro esiti elettorali si andrà a destra anche lì o
comunque ci si avvierà verso il centro destra. I restanti paesi sono retti da
governi di coalizione destrorsi. Segnatamente Austria, Germania, Irlanda,
Belgio, Lussemburgo, Bulgaria, Romania, Estonia, Rep. Ceca. Al centro sinistra restano
solo sette paesi ma la Francia però è in bilico.
I movimenti reazionari contro i sistemi preesistenti nei vari
paesi, hanno assunto prevalentemente il nero colore delle destre xenofobe, anti
immigrati, ultranazionaliste e fortemente illiberali. Non sembra facile recuperare il terreno perduto
in questi anni e soprattutto non è facile recuperare il voto dei giovani che,
in crisi di ideali, di soldi e di lavoro, hanno voluto quasi punire
quell’Europa più vicina alle banche e lontana dalle necessità stringenti e dai
bisogni dei cittadini. Ma il voto che ha premiato la destra di casa nostra,
profondamente conservatrice, populista, quanto xenofoba ed illiberale, sta a
dimostrare che anche laddove potrebbe esserci un briciolo di consapevolezza, o una
parvenza di memoria e di cultura storica che frenasse il percorso verso il
fascismo, si rivela tuttavia più forte il desiderio di cambiare le cose, tanto da travalicare
la consapevolezza del rischio. Ma giocare con il fuoco non è mai una buona
medicina...Gli accadimenti politici di questi giorni ne danno ampia
testimonianza.
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